Il burqa del SudCanosa di Puglia (BT), Italia
2009 ~ 2013 Il luogo Canosa di Puglia, Italia. Da sempre considerato uno dei centri archelogici di maggior rilievo di tutta la Puglia. Tanta storia e tante tradizioni che si intrecciano e si susseguono durante l'intero anno e che raggiungono i momenti più profondi ed intensi durante la celebrazione dei riti legati alla Settimana Santa. La processione Madonna della Vergine Desolata, la sua processione rappresenta un evento unico nel suo genere, un'esperienza toccante, un continuo alternarsi di emozioni, stupore e suggestioni. E' il giorno del sabato Santo, la vigilia di Pasqua per la religione Cristiana. Sono le prime ore del mattino e la luce e l'aria già raccontano inequivocabilmente di un giorno di tensione, di attesa, di passione. Strade del centro bloccate, gente sui balconi, clima estivo e qualche sussurro, mai così forte ho sentito urlare il silenzio. - Stanno arrivando - In lontananza si intravede un corteo dal passo lento e costante tipico delle processioni cristiane; spicca la statua della Madonna della Desolata portata a spalla e accompagnata da pali con fiori. Vestita di nero la vergine e anticipata da credenti che recitano il rosario con una cadenza dal sapore antico e solenne. I primi bimbi, le confraternite locali, le immancabili autorità tutte in corteo e poi loro, un centinaio di donne vestite di nero dal volto nascosto, oscurato da un grande fazzoletto nero. Si intravede qualche ciuffo di capelli, qualche sguardo, le mani sono l'unico elemento che riesce a contraddistinguere le une dalle altre. Avanzano abbracciate, in fila e ordinate sfilano per le strade del paese cantando un inno roboante ma allo stesso tempo triste e malinconico: è l'inno della Desolata, Stava Maria Dolente. Un canto vibrante e suggestivo che provoca forti emozioni, cantato da queste donne che non esibiscono il loro volto affinché il tutto sia privo di qualsiasi tipo di esibizionismo e rappresenti al meglio il pianto della Madre del Cristo crocifisso. Il maestro Mimmo Masotina, il maestro che dirige l'inno da quasi 50 anni, è sicuramente una delle presenze più importanti dell'intera funzione: detta i tempi, il passo, la cadenza ed i momenti più importanti. Un lavoro fatto di passione, personalità e consapevolezza: una vera guida carismatica. Numerosa è la popolazione al seguito che partecipa all'evento in particolar modo quando il corteo giunge nella piazza principale del paese e li, per l'ultima volta, si innalzerà nuovamente al cielo l'inno della Desolata: è il momento di massima tensione, di forte emozione e commozione. Le donne si lasciano volutamente andare in modo passionale ed intenso all'ultima interpretazione sonora prima di spogliarsi di quel velo nero e correre, alcune in lacrime, verso il maestro per abbracciarlo e ringraziarlo. |